sabato 20 novembre 2010

Tango e fiducia

Nel tango il primo approccio é difficile, specie per la donna.
uno sconosciuto ti invita a ballare, e tu ti devi affidare a lui. Balli all'indietro, non vedi dove vai e per ballare devi cercare di capire quello che ti dice solo con movimenti delle spalle e delle braccia.
Psicologicamente non é facile. Ed allora la donna inizia guardinga, un po discosta dall'uomo, un po dulle sue. Anche un po rigida, giustamente.
Tu, uomo, fai il possibile per farla ballare bene, per farle acquistare fiducia in te. Balli, balli e, se sei fortunato, lei ad un certo punto appoggia la testa alla tua. Quello é il momento cruciale. Se lo fa, e probabilmente chiude anche gli occhi quando lo fa, tu capisci che si affida, che sei riuscito a far si che si possa rilassare e, finalmente, ballare.
Non succede sempre, anzi, a me succede molto raramente, ma é una bella sensazione. Una specie di medaglia al valore tanguero.

PS: esiste una sola eccezione a quanto sopra: le ballerina molto ma molto brave, la testa la appoggiano subito. Forse sanno che é necessario per far ballare bene l'uomo, forse perchè pensano che se uno osa invitarle deve essere per forza bravo :-)

mercoledì 3 novembre 2010

Le tazze del mercoledi

In casa abbiamo cinque coppie di tazze. Tutte diverse, sono frutto di acquisti mirati o resti di servizi piu grandi pian piano sbeccatisi.
Da anni ho preso l'abitudine di usare la stessa coppia lo stesso giorno: ci sono così le tazze del lunedi, quelle del martedi, eccetera.
Segnano ormai lo scorrere del tempo, della settimana. Quando apro l'anta e le prendo, mi fisso nel tempo. Lunedi: tanto tempo davanti, una settimana intera.
Venerdi: la fine del tempo a disposizione per fare tante cose, l'ansia di averne perso e non averne più a sufficenza. una settimana in cui si poteva fare di più. Ma anche il weekend che é vicino.
Quelle che odio di più sono quelle del mercoledi; il mercoledì segna lo scollinamento. Passi da "avere tanto tempo" ad "averne poco". é la tazza su cui fare dei bilanci di mezzo termine. capire se stai andando bene o male. é un fronteggiarsi con se stessi, ed il bilancio spesso non é positivo. Si poteva fare di più.
Brutto giorno, il mercoledì

martedì 19 ottobre 2010

Quando Qualcuno se ne va

Sono colpito quando qualcuno di conosciuto muore e le persone lo ricordano con un vero affetto.
Non quello dovuto, quello che vero.
Tante persone che ricordano o cui il morto mancherà.
Mi dico che devono essere state persone speciali.
.
poi certo mi chiedo a chi mancherò io.

martedì 24 agosto 2010

Time


(Mason, Waters, Wright, Gilmour) 7:06

Ticking away the moments that make up a dull day
You fritter and waste the hours in an offhand way.
Kicking around on a piece of ground in your home town
Waiting for someone or something to show you the way.

Tired of lying in the sunshine staying home to watch the rain.
You are young and life is long and there is time to kill today.
And then one day you find ten years have got behind you.
No one told you when to run, you missed the starting gun.

So you run and you run to catch up with the sun but it's sinking
Racing around to come up behind you again.
The sun is the same in a relative way but you're older,
Shorter of breath and one day closer to death.

Every year is getting shorter never seem to find the time.
Plans that either come to naught or half a page of scribbled lines
Hanging on in quiet desperation is the English way
The time is gone, the song is over,
Thought I'd something more to say.

giovedì 8 luglio 2010

Street Style. L'inizio della fine?

I blog che parlano di street style sono il mio intrippo del momento. Sono partito da quelli "famosi nel mondo" e sono recentemente arrivato a quelli italiani. Mentre i primi sono fatti generalmente da professionisti della moda che hanno trovato un nuovo modi di esprimersi, quelli italiani sono in massima parte di non professionisti, in genere ragazze fashioniste. Niente di male fin qui. Sono seguitissime e quelle che seguo io mi piacciono anche come gusti.
Ma che capita ultimamente, Che le aziende di moda, famose o meno, organizzano per queste blogger degli eventi speciali, in cui possono vedere le collezioni, provarle e, ovviamente, fotografarle.
Morale: si vedono su blog diversi foto uguali, le blogger si fotografano a vicenda, si comprano magari le stesse cose.
L'operazione é furbissima da parte del marketing, ma a mio parere non può non condizionare le scelte delle blogger stesse e, quindi, guidare il loro stile. Che diventa così meno personale.
Mi sbaglio?

mercoledì 23 giugno 2010

Cosi parlò Siddharta

Io so pensare, io so aspettare, io so digiunare.

saggio, ma difficile. 

venerdì 4 giugno 2010

Un uccellino

Che strana sensazione, ieri sera. Mi é rimasto impresso fino a stamattina.
L'ultimo ballo l'ho fatto con una ragazza magra (che avevo notato per le scarpe, ma questo é tutto un altro discorso).
Che era magra si vedeva, ma aveva addosso una specie di tuta larga, che ne nascondeva le forme.
L'ho abbracciata.. e non c'era. Era come abbracciare un sottile rametto. Per muoverla bastava un soffio di vento. ho dovuto ridurre al minimo i movimenti, avevo paura di farle male o di farla cadere.
Bello, alla fine. Una leggerezza, giustamente, unica.