mercoledì 4 gennaio 2012


domenica 1 gennaio 2012

Sentire la morte, vedere la morte, sedersi sulla morte

Cimitero degli Invitti di Redipuglia: piu di 30.000 caduti della 3° Armata, guerra 1915-18.
Dalla mattina avevo un inquietudine addosso, sapendo di andare la, dove sono già stato.
Non sono riuscito a spiegare il posto ai miei figli senza che la voce mi si spezzasse.
Non sono riuscito ad entrare senza che un emozione fortissima ancora una volta mi colpisse.
...
Le foto non sono mie ma di qualcuno che ha colto cosa quel posto vuol dire. Per me e per tutti.

















lunedì 12 dicembre 2011

Non ci si puoi mai staccare da se stessi

E' inutile fuggire, od illudersi di poter fare qualcosa di diverso da se: il nostro "essere" ce lo portiamo sempre dietro.
Ho fatto una lezione privata di tango, ieri. non ero soddisfatto di come ballavo e, soprattutto, mi accorgevo che non erano soddisfatte alcune delle ballerine con cui ballavo. Ho chiesto ai maestri cosa non andava.
La risposta (riassumo) è che ballavo vuoto, senza energia. Il tango richiede una camminata spavalda, testa alta, petto in fuori, passo deciso, cambi di peso chiari. Ed io invece ballavo titubante, timoroso, cercando di non disturbare. E quindi male.
Ovvero riportavo nel ballare i tratti del mio carattere. Paro paro.
Dovrò lavorare molto, ma il più lo dovrò fare, al solito, sul mio interno. Il corpo va, ma la mente lo deve guidare.

martedì 8 novembre 2011

Ragazzi


Questa foto ha fatto il giro di Facebook, condivisa mille volte e ripresa anche dai giornali.
A me fa pensare cosa avrebbero fatto i miei figli in una circostanza simile, se sia stato capace di trasmettere quei valori che a quanto pare i genitori di questi ragazzi hanno trasmesso. 
...


martedì 26 luglio 2011

Siracusa Tango Festival


E' difficile raccontare questa esperienza. Ci vorra' tempo per metabolizzarla, tanto e' stata diversa da tutto quanto mi sia successo prima. Di andare a dormire alle 8 di mattina dopo una notte insonne passata a ballare e vedere ballare, e non essere neanche tanto stanco, non mi era mai successo.
Queste cose sono probabilmente più naturali per i giovani di oggi, ma io da ragazzo non le ho mai fatte. Discoteche poche, e poi chiudevano forse alle 2. A Capodanno ricordo di aver fatto le 5 una volta nella vita.

Cosi come di ballare con donne che vengono da cosi lontano solo (o quasi) per il Festival. Dalla Svezia, dalla Russia, dal Giappone! 
Forse sono io che esagero e trasecolo perché scopro un mondo nuovo, ma ne sono assolutamente affascinato. Ci tornerò man mano che ci capirò di più

lunedì 11 luglio 2011

Son soddisfazioni...

"Grazie per tutti i tuoi insegnamenti. Sono andato nel gruppo di più bravi in assoluto."

sabato 9 luglio 2011

Pazzo per le parigine

Sarà che la città è cosi bella che rende bello tutto quello che la riguarda, ma io sono pazzo per le donne di Parigi.
Non solo quelle giovani e carine, anche se ce ne sono tante, ma tutte.
Hanno un aria cosi sicura, cosi superiore, che mi affascinano. Non sono curatissime come sono talvolta le italiane, che si pettinano truccano e vestono all’ultima moda, senza pensare cosa gli sta veramente bene; no, loro mettono quello che le rende sicure. I capelli, lunghi o corti sono spesso spettinati, i vestiti non particolarlente glamour, ma con sempre quel quid che le rende uniche.
In questo periodo vestono ballerine o sandali senza tacco. Con pantaloni stretti o gonne corte ma non inguinali. Alcune osano tacchi altissimi, sandali a fascia molto “aggressivi” che le fa risaltare. Sopra magliette, canottiere, quello che capita. Procedono dritte guardando davanti a se, sicure del proprio fascino, o forse fregandosene, che è un pò lo stesso. Ed io le guardo e le adoro...























PS: non a caso la foto in home è stata scattata a Parigi...

PPS: nei giorni successivi alla pubblicazione del post sono apparsi sul blog "l'armadio del delitto" delle note sullo stile delle parigine. Vista la fortunata coincidenza le riporto qui, dato che collimano con le mie osservazioni.

Bulles d'infos
La settimana francese continua con Bulles d'infos, una blogger parigina che scrive in un modo meraviglioso, con stile, ironia ma anche benevolenza. Bulles ha un blog più culturale che modaiolo, ma è anche una ragazza molto stilosa che vi parlerà della vera moda che seguono le parigine-mamme-lavoratrici-stressate-ma super simpatiche.

Bonjour Bulles, dammi tre aggettivi per definire la Parigina.
Affrettata, stracarica e... stressata!

Che cosa non deve mancare nell'armadio di una parigina?
Direi semplicemente dei vestiti di base. Poi dipende di ciò che si mette dietro a questa parola.
Spontaneamente penso a: dei jeans, una giacca tagliata bene, una blusa simpatica, delle t-shirt loose, delle maglie con il collo a V... e ovviamente un tubino nero! (be', servono anche le scarpe che vanno con tutto ciò).

La mise chic ma semplice di tutti i giorni. 
Dei jeans brut a taglio dritto o slim. Personalmente non investo molto, li compro da H&M o Zara. Li porto con un top carino: una maglietta o una t-shirt un po' lavorata e un trench.

Il tuo tocco personale?
Un paio di ballerine ovviamente! Sono un'appassionata di danza e penso che la mia dipendenza venga da là: ho l'impressione di essere una ballerina quando le porto. Ne parlo regolarmente sul mio blog. Ne ho di ogni genere! Per il mio compleanno, ho ricevuto un bellissimo paio Anniel con delle stelle (prima foto). Le adoro! Di recente, mi sono fatta fare un paio rosso su misura su questo sito. Il mio sogno? Un paio di Maloles.


Accro de la Mode


Bonjour Isabelle, dammi tre aggettivi per definire la francese.
SOBRIA nell'uso dei colori
CONVENZIONALE nella scelta dei suoi look
MISURATA nell'indossare i suoi accessori.

Che cosa non deve mancare nell'armadio di una francese?
Un foulard Hermès.

La mise chic ma semplice di tutti i giorni.
Dei jeans, una maglia blu marino o una camicia bianca, dei bei sandali di pelle naturale.

Il tuo tocco personale?
Un basco d'inverno, delle collane etniche d'estate.

L'indispensabile di quest'estate?
Qualcosa in plissé soleil o qualcosa di giallo limone.

Un errore da non fare mai.
Seguire la moda cecamente.

Il tuo motto?
La mode c'est bien, le style c'est mieux.
La moda è bene, lo stile è meglio.

Una boutique?
La boutique Gago a Aix-en-Provence. Una mina di oro per ogni modaiola.