giovedì 25 febbraio 2010

quando ce vò ce vò

Pubblico raramente foto.
Ma questa non ce l'ho fatta a tenerla per me, anche se l'avrete gia vista.
Niente altro da aggiungere.

lunedì 8 febbraio 2010

La mia Sindrome di Stendhal

Non mi era mai capitato. Ascoltare una cosa talmente bella da esserne sopraffatto, da non poterne più, da pensare che l'unico modo per uscirne é svenire.
a me é successo per la prima volta sabato, al concerto di Ute Lemper.
Durante una sequenza jazz.
Ero arrivato al concerto un po scettico; c' ero andato per il Tango più che per lei, che non conscevo ma che pensavo un pò puzzona (Brecht, Strehler, etc..).
La prima canzone, un tango appunto, non mi aveva entusiasmato: il tango va cantato sporco. lo spagnolo é lingua tonda, mentre lei é tedesca e la sua voce é precisa.
Ma poi ha iniziato a cantare in tedesco, francese, inglese.. e la musica è cambiata.
Una voce potente, limpida, estesa. Ma soprattutto affascinante ed emozionante.
Lei é donna di fascino anche quando parla, quando spiega le canzoni, in un francese chiarissimo. Ma quando canta, beh, non so descriverlo.
Io ho un debole sistemico per le voci femminili, sono quelle che mi emozionano di più. ma qui.. affascinato.
Quando é arrivata a questa suite, in cui ha mischiato l'Opera da tre soldi con Cabaret e delle improvvisazioni jazzistiche, é stato troppo anche per me. Non me lo scordo quel momento.
Perfortuna l'ultima parte del concerto é stata meno forte, mi sono potuto riprendere. Ma non sapevo che la subdola tedesca aveva in serbo la stilettata finale.
un bis, l'unico bis.
mi vengono i lucciconi solo a scriverlo...
Ne me quitte pas
a suo modo, lento, scandito, disperato
.
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non c'é niente altro da dire